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Di nessun dove ⎢Nowhere land

  • Roberta Bertozzi
  • 28 mar
  • Tempo di lettura: 2 min

note sull'opera di Mauro Benzi

notes on Mauro Benzi's artwork



Il paesaggio sembra essere l’esclusivo campo di indagine di questo artista. Questo oggetto di rappresentazione sarà sempre affrontato oltrepassando gli schemi di una pedissequa riproduzione del reale, stabilendo nuove coordinate e dimensioni del suo assetto, che esulano dalla contingente percezione che possiamo avere di esso.


The landscape seems to be the exclusive field of investigation of this artist. This object of representation will always be approached by going beyond the schemes of a slavish reproduction of reality, establishing new coordinates and dimensions of its structure, which go beyond the contingent perception that we can have of it.




Mauro Benzi, nowhere landscape #40 – detail (mixed media on canvas, 60×80 cm)


Nel ciclo “Nowhere” questa rilettura dei confini del paesaggio si realizza compiutamente. Traendo ispirazione dai paradigmi architettonici brutalista e razionalista, del tutto intesi a una inquadratura netta e rigorosa, a una stratificazione occlusiva di masse e traiettorie, Benzi ne stempera tuttavia le asprezze, descrivendo, sì, un paesaggio distopico, nel quale natura e costruzione urbana tentano una conciliazione, ma sempre calibrandone il perimetro sulla soglia di un non compiuto, di un qualcosa che resta in attesa di verificazione.

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In the “Nowhere” cycle, this reinterpretation of the landscape’s boundaries is fully realized. Drawing inspiration from the brutalist and rationalist architectural paradigms, entirely aimed at a clear and rigorous framing, at an occlusive stratification of masses and trajectories, Benzi nevertheless tempers their harshness, describing, yes, a dystopian landscape, in which nature and urban construction attempt a conciliation, but always calibrating its perimeter on the threshold of something unfinished, of something that remains awaiting verification.

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Mauro Benzi, nowhere #13 – detail ( mixed media on canvas – 100 x 150 cm )


Le "nowhere land" di Benzi si accampano sulle tele inseguendo linee esili e vulnerabili, attraverso piccole condensazioni di grafite e ruggine, secondo campiture monocrome e delicate: procedimento questo che nelle opere sculture trova il proprio corrispettivo in una risoluta condensazione della prospettiva, in una sua reductio ad minimun, spesso limitandosi a circoscrivere il proprio soggetto materico o minerale entro un sottilissimo reticolo metallico.

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Benzi's "nowhere lands" camp out on the canvases chasing slender and vulnerable lines, through small condensations of graphite and rust, according to delicate and monochrome backgrounds: this procedure finds its counterpart in the sculpture works in a resolute condensation of perspective, in its reductio ad minimun, often limiting itself to circumscribing its material or mineral subject within a very thin metallic grid.

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Roberta Bertozzi

 

Di nessun dove ⎢ Nowhere land

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Abstract of the critical essay by Roberta Bertozzi



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